L’estate 2019 sarà tristemente ricordata per la quantità di incendi sviluppatisi in giro per il mondo.
Amazzonia, ma non solo: Gran Canaria, Siberia, Alaska, Canada, Circolo Polare Artico sono bruciati molto più degli scorsi anni.
Gli incendi non sono una novità, nemmeno nelle zone che nel nostro immaginario sono troppo fredde per questo tipo di disastri.
Tuttavia, quest’anno per numero ed estensione hanno attirato l’attenzione.
Le Associazioni ambientaliste sono attive in tutto il mondo per sensibilizzare su quanto stiamo perdendo. Trovare presto una soluzione al problema degli incendi attualmente attivi è una priorità; fornire al pubblico indicazioni su “Cosa fare per” è un modo per arginare la perdita di un così grande patrimonio boschivo.
Cosa significano questi incendi per la nostra salute?
Gli incendi in Amazzonia, in Siberia e in Alaska, sono “una importante sorgente di sostanze inquinanti e climalteranti“.
Paolo Cristofanelli, dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr), spiega all’AdnKronos le conseguenze legate alla combustione di parti così estese di foresta, come quella cui stiamo assistendo questa estate in diverse parti del globo.
“Quando si sviluppano dei fuochi di foreste, o relativi a zone agricole vengono emessi in atmosfera diversi composti legati alla combustione, sia gas che particelle. Alcune particelle si possono anche produrre successivamente. Quindi abbiamo un problema per la qualità dell’aria, perché alcuni di questi composti sono inquinanti e hanno effetti diretti sulla salute umana e sugli ecosistemi, e possiamo avere un effetto legato al clima, perché una parte di questi composti è climalterante e può influenzare il clima a livello regionale e globale quando l’area coinvolta è molto ampia“.
Quali composti sono presenti nell’aria, a causa degli incendi?
…”dal punto di vista della qualità dell’aria i composti che destano maggiore interesse sono il particolato fine e, se le condizioni meteorologiche sono favorevoli, la produzione fotochimica di ozono, una sostanza che è sia un inquinante che ha effetti nocivi su popolazione ed ecosistemi, sia un climalterante. Entrambi hanno tipicamente un tempo di vita di qualche giorno. L’ozono, se trasportato nella parte più alta, può persistere per poche settimane e quindi può essere trasportato su lunga distanza“. In generale, ribadisce il ricercatore, “dipende molto dalle condizioni meteorologiche“.
Anche se “le conseguenze si valuteranno bene nei prossimi mesi“, gli incendi di questa estate in diverse zone del pianeta “rappresentano una fonte ulteriore di emissioni di CO2“.
Siamo fortunatamente molto lontani dalle zone maggiormente colpite dagli incendi.
Tuttavia, è chiaro come stiano venendo quotidianamente sprigionate grandi quantità di sostanze inquinanti, che non possono che agire negativamente anche sulla nostra qualità dell’aria.
È importante vigilare sulla situazione, come è importante iniziare a occuparsi della natura per diminuire sempre di più la portata di questi eventi, siano gli incendi o gli uragani distruttivi che abbiamo visto anche in Italia, ultimamente.
Un modo per salvaguardare la nostra salute in attesa di un’aria più pulita all’esterno, è quello di munirsi di appositi depuratori per gli ambienti interni, in cui stiamo per la maggior parte delle nostre giornate.
Sapere cosa respiriamo è certamente un modo per evitare malattie dovute all’inquinamento ed è un modo per stare meglio, se queste malattie sono già presenti.
Noi di EcoTherm ci occupiamo di soluzioni mirate e specifiche, proprio per contrastare l’inquinamento che tutti subiamo oggi e per migliorare la qualità della vita delle persone.
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