Nella nostra zona, nel bresciano, sono arrivate le prime precipitazioni di questo autunno.
Il brutto tempo, con il grigiore che porta con sé, spesso non influisce positivamente sul nostro umore e sulla nostra voglia di uscire di casa.
Tuttavia il vento, la pioggia e la neve sono nostri grandi alleati per avere una qualità dell’aria nettamente migliore.
Come agiscono gli agenti atmosferici contro le particelle di inquinamento?
Scopriamolo di seguito.
Il vento
L’accumulo di inquinanti deriva da uno scarso o nullo rimescolamento dell’aria vicino al suolo, nei primi 600-1000m di colonna d’aria.
Il rimescolamento può arrivare grazie a delle perturbazioni.
Il föhn, ad esempio, è il tipico vento padano (insieme alla bora) che spesso aiuta a disperdere gli inquinanti non più in 600-700m di colonna d’aria, ma su uno spazio ben più ampio. In questo modo le concentrazioni delle particelle vicino al suolo si abbassano molto, rendendo migliore la qualità dell’aria.
Tuttavia, un’azione di questo genere non aiuta se il rimescolamento avviene tramite ventilazione ma in un contesto comunque asciutto e senza precipitazioni. In questo caso il problema inquinanti tornerebbe velocemente a ripresentarsi.
Le precipitazioni
La pioggia rappresenta il fenomeno risolutore, perché nella sua caduta si occupa del “dilavamento” degli inquinanti verso il suolo. Inoltre, le particelle di inquinanti verrebbero anche inglobate nel processo di condensazione e formazione delle gocce di pioggia. Si tratta quindi di un processo di rimozione degli inquinanti efficace e soprattutto definitivo.
C’è però un problema: più l’aria è inquinata e meno piove. Questo risulta da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’università di Milano-Bicocca e pubblicato su Scientific Reports. La ricerca, intitolata “Variability of orographic enhancement of precipitation in the Alpine Region”, ha preso in esame i dati pluviometrici (quantità di pioggia caduta in un determinato periodo di tempo) raccolti da oltre 3.000 stazioni poste in diverse regioni alpine.
La variazione dei dati nel tempo mostra come a metà degli anni ’80 ci sia stata un’importante riduzione delle piogge nelle regioni di pianura, che coincideva con l’alta concentrazione di polveri in atmosfera.
I cambiamenti climatici stanno già influenzando la quantità e la modalità con cui si verificano le piogge.
Ora sappiamo che le piogge possono subire effetti negativi anche da parte dell’inquinamento atmosferico, presente spesso in alte concentrazioni in Pianura Padana.
La neve
Anche la neve svolge un ruolo fondamentale per la pulizia dell’aria. Riesce ad “acchiappare” un numero ancora maggiore di particelle, ripulendo benissimo la colonna d’aria dagli inquinanti.
In ordine di efficacia, quindi, c’è la neve, per poi passare alla pioggia e infine al vento.
Forse queste informazioni non serviranno a farti amare il brutto tempo ma certamente (a parte i disagi che vento, pioggia e neve possono portare) ora potrai vederlo come alleato per la salute della tua città!
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