La gestione della sicurezza antincendio è un pilastro fondamentale nella progettazione e nella conduzione di qualsiasi attività produttiva, commerciale o di servizio. Per i professionisti del settore tecnico, come progettisti e responsabili di cantiere, comprendere a fondo l’iter e i requisiti del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) non è solo un obbligo normativo, ma una responsabilità cruciale per garantire la sicurezza di persone e beni.
Questo articolo si propone come una guida autorevole e dettagliata, pensata per chiarire ogni aspetto del CPI, dalla sua definizione alle procedure per l’ottenimento e il rinnovo, con un focus specifico sul ruolo determinante degli impianti tecnologici.
Cos’è il Certificato di Prevenzione Incendi e perché è fondamentale
Il Certificato di Prevenzione Incendi è un documento ufficiale che attesta il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza antincendio. Rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco competente per territorio, il CPI certifica che un’attività, un edificio o un impianto possiede i requisiti di sicurezza necessari per prevenire gli incendi o, in caso di evento, per limitarne le conseguenze.
La normativa di riferimento principale è il D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151, che ha introdotto un cambiamento sostanziale, semplificando le procedure e legando il processo alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Di fatto, oggi il CPI viene rilasciato formalmente solo per le attività a rischio più elevato, mentre per le altre la conformità è attestata dalla presentazione della SCIA Antincendio.
Quando è obbligatorio il CPI: le attività soggette
L’obbligo di avviare le procedure di prevenzione incendi non riguarda tutte le attività, ma solo quelle considerate a maggior rischio. Il D.P.R. 151/2011 le elenca nell’Allegato I, suddividendole in tre categorie (A, B, C) in base alla complessità e al livello di rischio crescente.
- Categoria A (Rischio Basso): attività a basso rischio e standardizzate, per le quali non è richiesta la valutazione preliminare del progetto da parte dei Vigili del Fuoco. È sufficiente presentare la SCIA Antincendio. Esempi includono autorimesse fino a 1.000 m² o centrali termiche con potenza tra 116 kW e 350 kW.
- Categoria B (Rischio Medio): attività a rischio medio, che richiedono la valutazione del progetto da parte dei VVF prima della presentazione della SCIA. I controlli successivi sono effettuati a campione. Rientrano in questa categoria alberghi con oltre 25 posti letto, scuole e ospedali.
- Categoria C (Rischio Elevato): attività ad alto rischio, per le quali la valutazione del progetto e il sopralluogo dei Vigili del Fuoco sono sempre obbligatori. Solo al termine di un iter con esito positivo viene rilasciato il Certificato di Prevenzione Incendi. Esempi sono i depositi di materiali esplosivi o gli stabilimenti chimici.
È responsabilità del titolare dell’attività, supportato da professionisti qualificati, identificare la corretta categoria di appartenenza e avviare l’iter corrispondente prima dell’inizio dell’esercizio.
L’iter per ottenere la conformità antincendio
Il percorso per ottenere il CPI o la conformità antincendio tramite SCIA è un processo tecnico-amministrativo che richiede rigore e competenza. Affidarsi a un partner esperto, in grado di gestire l’intero iter in ottica progettuale, è una scelta strategica per evitare ritardi e non conformità.
L’iter si articola nei seguenti passaggi chiave:
- Valutazione del Rischio e Progettazione: un tecnico abilitato redige il progetto antincendio, che include la valutazione dei rischi e la definizione di tutte le misure di protezione attiva e passiva (strutture, vie di esodo, impianti).
- Esame del Progetto (per Categorie B e C): il progetto viene sottoposto al Comando dei VVF per l’approvazione. Questa fase è cruciale e richiede un’analisi dettagliata per garantire la conformità alle regole tecniche.
- Presentazione della SCIA Antincendio: una volta ottenuta l’approvazione del progetto (se richiesta) e completati i lavori, il titolare presenta la SCIA, corredata da asseverazioni e certificazioni degli impianti. Questo documento permette di iniziare l’attività.
- Sopralluogo dei Vigili del Fuoco: per la Categoria C, il sopralluogo è obbligatorio e finalizzato alla verifica della corretta implementazione di quanto progettato. Per le Categorie A e B, i controlli sono a campione.
- Rilascio del CPI (solo Categoria C): in caso di esito positivo del sopralluogo, il Comando rilascia il Certificato di Prevenzione Incendi.
Il ruolo cruciale degli impianti antincendio
La conformità alla normativa antincendio dipende in larga misura dall’efficienza e dalla corretta installazione degli impianti tecnologici. Un progetto impiantistico a regola d’arte è la condizione imprescindibile per superare le verifiche dei VVF.
Tra gli impianti più rilevanti ai fini del CPI troviamo:
- Impianti idrici antincendio (idranti e naspi): progettati secondo la norma UNI 10779, devono garantire la portata e la pressione d’acqua necessarie per un primo intervento efficace.
- Impianti di spegnimento automatico (Sprinkler): fondamentali in aree ad alto rischio o di grandi dimensioni, intervengono autonomamente al rilevamento di un incendio.
- Impianti di rivelazione e allarme incendio (IRAI): progettati secondo la UNI 9795, sono il “cervello” del sistema di sicurezza, in grado di rilevare precocemente un principio di incendio e attivare i piani di emergenza.
- Sistemi di evacuazione fumo e calore (SEFC): essenziali per mantenere agibili le vie di esodo e facilitare le operazioni di soccorso.
La scelta di un partner con Attestazione SOA e un magazzino fornito garantisce non solo la conformità normativa dei materiali, ma anche la rapidità di esecuzione, un fattore critico per rispettare le tempistiche di cantiere.
Rinnovo del CPI e mantenimento dell’efficienza
La conformità antincendio non è un adempimento una tantum. Il CPI ha una validità limitata, generalmente 5 anni (10 anni per alcune attività a rischio ridotto), al termine della quale è necessario presentare un’attestazione di rinnovo periodico.
Questo rinnovo è subordinato a una condizione fondamentale: l’assenza di variazioni che aggravino le condizioni di sicurezza e il mantenimento in efficienza di tutti gli impianti e le attrezzature antincendio. È qui che entra in gioco l’importanza di un servizio di manutenzione programmata, eseguito da tecnici specializzati che possono fornire supporto direttamente in cantiere e garantire che ogni componente, dagli idranti ai rivelatori, sia sempre perfettamente funzionante come da progetto.
In caso di modifiche sostanziali all’attività o alla struttura, è obbligatorio avviare un nuovo iter di valutazione e conformità.
Il vostro partner per la sicurezza antincendio
La complessità della normativa e la criticità degli impianti richiedono un approccio integrato e professionale. Affidarsi a un unico interlocutore per la progettazione, l’installazione e la manutenzione degli impianti antincendio è la garanzia di un lavoro “chiavi in mano”, eseguito a regola d’arte e nel pieno rispetto delle scadenze.
Il nostro team di tecnici specializzati è a vostra disposizione per fornire consulenza progettuale, preventivi dettagliati e un supporto costante in cantiere, assicurando che ogni aspetto della prevenzione incendi sia gestito con la massima competenza e affidabilità.
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